I ministri tecnici nei ministeri-chiave del governo Draghi: la formula del premier incaricato per trovare l’equilibrio in una maggioranza larga.
Con la crisi di governo arrivata ormai al suo momento di svolta, con i partiti e le forze politiche che sono ormai al dentro o fuori, i nomi dei ministri del governo Draghi restano top secret.
Il secondo turno di consultazioni
Una delle ipotesi è che il premier incaricato abbia deciso di giocare a carte coperte e che quindi abbia deciso di non fare nomi anche in occasione del secondo giro di consultazioni preferisca. Ma di nomi prima o poi si dovrà parlare, anche perché i partiti temono un governo tecnico e chiedono un governo politico.
La seconda ipotesi quindi è che qualcosa sui ministri possa emergere nel secondo giorno di consultazioni, nel confronto con i big, con i partiti più grandi che si sono detti disposti a sostenerlo. Nella formazione di un governo di large intese, di unità nazionale, che rischia di andare da LeU alla Lega, i Ministeri assumono un’importanza fondamentale per garantire il giusto equilibrio necessario ad andare avanti. Difficile quindi che si possa soprassedere su un tema così delicato. Con ogni probabilità i parlerà di ministri e ministeri, Draghi presenterà la sua proposta, almeno in parte, poi i leader decideranno se sostenere o meno il suo esecutivo.
I ministri del governo Draghi: i nomi dei tecnici che circolano per i Ministeri chiave
Stando alle indiscrezioni che circolano, ma siamo nel campo delle ipotesi, perché nulla filtra da Montecitorio, Draghi dovrebbe risolvere il problema degli equilibri politici alzando l quota dei tecnici, quindi affidando ai tecnici la guida dei Ministeri-chiave.
Il Viminale dovrebbe rimanere ad un tecnico e le ipotesi vedono Luciana Lamorgese in vantaggio sugli altri candidati. La continuità rispetto al recente passato potrebbe essere vista di buon occhio anche se Salvini non ha mai mostrato particolare apprezzamento per il lavoro svolto da chi lo ha succeduto all’Interno.
È ragionevole ritenere che anche la Farnesina possa andare ad un tecnico. Luigi Di Maio potrebbe quindi fare spazio ad Elisabetta Belloni, che conosce bene la Farnesina e che gode di stima.
In un primo momento sembrava che all’Economia potesse essere confermato Gualtieri, ma la sua candidatura ha perso quota nel corso dei giorni. Ora il favorito è Scannapieco.
Per la Giustizia la soluzione più naturale sembrerebbe Marta Cartabia, ex Presidente della Corte Costituzionale. Il suo nome è il più accreditato per il post Bonafede.
Per quanto riguarda l’istruzione da giorni circola il nome di Patrizio Bianchi, un tecnico riconducibile alla sfera del Centrosinistra.